Perché l’idrocolonterapia aiuta il fegato?

Farshad Razazian
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Il collegamento tra il colon e il fegato è importante per la salute del nostro corpo.

Questi due organi lavorano insieme in modo che il nostro sistema digestivo possa funzionare correttamente.

Il colon è la parte finale del sistema digestivo, dove gli alimenti indigeriti e l’acqua vengono rimossi dal corpo sotto forma di feci. Il fegato, d’altra parte, svolge numerose funzioni nel nostro corpo, inclusa la produzione di bile che aiuta a digerire i grassi.

Il fegato e il colon sono collegati attraverso la vena porta epatica, che trasporta il sangue ricco di nutrienti e di scorie dal colon al fegato. In questo modo, il fegato può filtrare le tossine e le sostanze nocive presenti nel colon e rimuoverle dal nostro corpo.

Inoltre, il fegato è anche responsabile della regolazione del metabolismo dei carboidrati, dei grassi e delle proteine ​​nel nostro corpo. Se il colon non funziona correttamente, può portare una maggiore quantità di scorie e di tossine che raggiungono il fegato, che può causare danni al fegato e aumentare il rischio di malattie del fegato.

In sintesi, il collegamento tra il colon e il fegato è un aspetto fondamentale per la salute del nostro sistema digestivo. mantenere un colon sano e pulito può aiutare a prevenire le malattie e garantire che il fegato funzioni in modo ottimale. Una dieta equilibrata, l’esercizio fisico regolare e la pulizia del colon possono sicuramente contribuire a questo aspetto fondamentale del nostro organismo.

Il fegato e il colon sono anche collegati da una serie di vie metaboliche che influenzano la funzione di entrambi gli organi. In particolare, la salute del colon è strettamente correlata alla funzione epatica, poiché il fegato gioca un ruolo chiave nella detossificazione del corpo.

Quando il colon è intasato da tossine e rifiuti, il fegato deve lavorare di più per rimuovere queste sostanze nocive dal corpo. Questo può causare uno stress eccessivo al fegato, che a lungo andare può portare a danni epatici. Inoltre, le tossine che si accumulano nel colon possono essere assorbite nel flusso sanguigno e trasportate al fegreato, dove possono causare ulteriori danni.

Il colon e il fegato sono anche collegati attraverso il sistema linfatico, che è responsabile della rimozione delle tossine dal corpo. La linfa del colon, che contiene tossine e rifiuti, viene trasportata al fegato attraverso i vasi linfatici. Il fegato quindi filtra la linfa e rimuove le sostanze nocive prima di farla ritornare nel flusso sanguigno.

tutto questo ribadisce ancora una volta l’importanza di fare la pulizia del colon in modo regolare. più spesso il fatto che non ci siano dei sintomi non vuol dire che il colon è pulito, quindi per evitare i problemi futuri è decisamente meglio prevenire oggi in modo semplice.

Tutte le malattie hanno origine nell’intestino (Ippocrate-460-370 a.C.)

Farshad Razazian
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La maggior parte dei problemi di salute o malattie croniche derivano da un apparato digerente compromesso. I processi di autoriparazione e difesa dell’organismo partono principalmente dall’intestino che è la sede del sistema immunitario, dell’assimilazione dei nutrienti chiave, produzione di alcune vitamine, produzione di alcuni ormoni (come la serotonina) e si occupa anche dell’impedire ad organismi estranei di entrare nel flusso sanguigno.

L’ intestino è un sistema molto delicato e sensibile a tutto ciò che mangiamo e sentiamo a livello emotivo, tanto che chi manifesta patologie autoimmuni ha quasi sempre un mal funzionamento del proprio sistema gastrointestinale. Recenti studi mostrano come le infiammazioni dei tessuti delle pareti gastriche e intestinali sono la causa scatenante di moltissime patologie e aggravano tutte le altre. Quindi possiamo dire che oggi gli scienziati hanno dimostrato quello che Ippocrate aveva detto 2500 anni fa.

Diverse ricerche scientifiche (vedi riferimenti in fondo all’articolo) hanno dimostrato che una flora intestinale sbilanciata causa obesità, sovrappeso, malattie cardiovascolari, carie, osteoporosi, infezioni alle vie respiratorie, depressione e patologie autoimmuni. I batteri del nostro intestino infatti hanno un ruolo cruciale nel controllare l’immunità, l’assorbimento del cibo, l’accumulazione dei grassi, la trasmissione dei segnali relativi all’insulina, la regolazione della massa ossea e gli ormoni che decidono il nostro umore.

Disbiosi

La disbiosi intestinale è una condizione che si verifica quando vi è uno squilibrio tra batteri buoni e quelli cattivi nell’intestino. La disbiosi è causata dall’alimentazione, in particolare dalla dieta moderna, ecco in cosa consiste:

  • Elevato consumo di zuccheri
  • Eccesso di cibi fritti e salati
  • Cibi raffinati e trasformati
  • Basso contenuto di fibre, minerali, acidi grassi essenziali (due soli sono gli acidi omega essenziali, cioè non sintetizzabili dal corpo umano: l’acido alfalinolenico (omega 3) e l’acido linoleico (omega 6)
  • Conservanti
  • Ormoni contenuti nella carne, nel pesce e nei latticini.

Se aggiungiamo a questi fattori lo stress e l’abuso di antibiotici, il corpo sarà sempre più debilitato. Senza apportare i dovuti cambiamenti questa condizione può sfociare in una problematica molto più grave chiamata: Sindrome da intestino permeabile.

Questa sindrome diffonde l’infiammazione cronica in tutto il corpo, favorendo così la comparsa di malattie autoimmuni che possono danneggiare lentamente la salute o addirittura nel peggiore dei casi, causare la morte!

Le malattie autoimmuni rappresentano un grave problema e purtroppo sono in costante aumento. Secondo le stime del National Institutes of Health 1 persona su 6 è affetta da malattie autoimmuni, sono dei numeri spaventosi!

 

Dalle analisi statistiche emerge che 10-12 milioni di persone siano affette da disturbi digestivi in Italia. Questa è la terza malattia più comune nei paesi occidentali.

Affinché il cibo venga assorbito correttamente nel corpo, deve essere suddiviso in carboidrati che vengono poi convertiti in glucosio e proteine che vengono poi suddivise in aminoacidi. Ma se siamo sottoposti a stress o mangiamo di corsa e troppo in fretta, la digestione verrà compromessa. Se il cibo non viene digerito correttamente, inizierà a putrefarsi e produrre tossine favorendo così la comparsa di malattie croniche.

Altri fattori che possono compromettere la digestione:

  • Il consumo eccessivo di cibi raffinati e privi di fibra sovraccarica il corpo di lavoro e non offre nulla in cambio.
  • Bere troppi liquidi durante i pasti compromette la digestione diluendo gli acidi all’interno dello stomaco (acido cloridrico HCl).
  • Mangiare troppo e in fretta, l’eccesso di cibo, in particolare cibi sbagliati.

Permeabilità intestinale

La permeabilità intestinale è una malattia molto grave e diffusa, e quasi sconosciuta alla classe medica in Italia, che consiste in un malfunzionamento delle pareti intestinali che lasciano passare cibo indigerito, tossine e batteri nel flusso sanguigno causando così gravi danni a tutto l’organismo dato che il sangue trasporta queste sostanze per tutto il corpo.

I fattori di stress possono essere fisici, emotivi, mentali e anche ambientali causati da migliaia e migliaia di sostanze chimiche che si trovano nel nostro cibo, nell’acqua e l’aria che respiriamo. Quando il corpo è sottoposto a stress, è progettato in modo che inverta qualsiasi energia indirizzata verso lo stomaco e la digestione per reindirizzarla al fine di affrontare lo stress. Lo stress riduce le nostre energie e indebolisce le difese immunitarie, favorendo la permeabilità intestinale, le malattie autoimmuni e persino il cancro.

Il dottor Michael T. Murray afferma che la cattiva digestione porta a tossiemia, candida e parassiti, i quali creano squilibrio nella flora intestinale, permettendo alla permeabilità intestinale di sfociare in una malattia cronica.

Questo processo può svilupparsi lentamente manifestandosi in un primo momento sotto forma di intolleranze alimentari.

Quando un intestino è permeabile, sostanze come le tossine, i microbi, le particelle di cibo non digerito (accade quando mangiamo troppo velocemente o non mastichiamo bene il cibo) e altro, possono passare dall’intestino e attraverso il flusso ematico spostarsi in tutto il corpo. Il sistema immunitario segnala questi “invasori stranieri” come patogeni e li attacca.

Le malattie autoimmunitarie più incurabili sono causate da questo esatto meccanismo, in cui il corpo attacca i suoi stessi tessuti.

La digestione è governata dal sistema nervoso parasimpatico. Ogni stress stimola il sistema simpatico e inibisce quello parasimpatico, ostacolando così le funzioni digestive: ecco perché è importante mangiare e digerire in modo rilassato.

Se il tuo corpo è in uno stato cronico di stress, aumenteranno anche i livelli di cortisolo (ormone dello stress).

Lo stress cronico causa i seguenti problemi:

  • Esaurimento delle riserve vitaminiche del nostro organismo.
  • Aumento di  colesterolo e trigliceridi
  • Alti livelli di cortisolo vengono associati all’aumento di peso, obesità addominale e difficoltà a dimagrire o costruire tessuti muscolari.
  • L’eccesso di cortisolo causa anche invecchiamento precoce e stress ossidativo
  • ll corpo tende a trattenere il sodio
  • Le intolleranze alimentari aumentano
  • L’insulino-resistenza cresce
  • Il metabolismo delle proteine diminuisce e di conseguenza anche la massa muscolare.
  • Dolori e infiammazioni si accentuano notevolmente

L’ambiente in cui viviamo sovraccarica gravemente il fegato, con conseguente aumento della quantità di tossine che circolano nel sangue e danneggiano gli apparati corporei. Quando è intossicato il fegato manda segnali di allarme che si manifestano sotto forma di acne, cefalee croniche, malattie infiammatorie e autoimmuni e stanchezza cronica.

Altri fattori che possono causare permeabilità intestinale:

  • Intestino irritato (caffeina, alcool, glutine/cereali)
  • Parassiti/Batteri (da acqua contaminata e cibo)
  • Sostanze chimiche (negli alimenti, plastica e ambiente)
  • Carenze di enzimi
  • Cibo spazzatura
  • Ormoni in eccesso
  • Le micotossine (muffe e funghi)
  • Farmaci anti-infiammatori
  • Steroidi
  • Antibiotici

La permeabilità intestinale può portare a:

  • Lupus
  • Artrite reumatoide
  • Sclerosi Multipla
  • Sindrome da stanchezza cronica (CFS)
  • Fibromialgia
  • Morbo di Crohn
  • Vasculite
  • Orticaria
  • Polimialgia reumatica
  • Sindrome di Sjogren
  • Tiroidite di Hashimoto
  • Vitiligine
  • Colite ulcerosa
  • Diabete
  • O qualsiasi altra condizione autoimmune!

Come prendersi cura del proprio intestino

1. Eliminare cibi e sostanze nocive

 L’obiettivo è quello di sbarazzarsi delle sostanze irritanti che influenzano negativamente l’ambiente del tratto gastrointestinale, come caffeina, alcool o droghe. Alimenti che causano infiammazione come glutine, latticini e zucchero.  Le infezioni possono essere dovute a parassiti, lieviti o batteri. Un’analisi completa sarà determinante per rilevare i livelli di batteri buoni, nonché eventuali infezioni.

2. Sostituire gli alimenti

 Aggiungi gli ingredienti essenziali e assicurati di avere una corretta digestione che favorisca l’assorbimento dei nutrienti, queste funzioni possono essere compromesse da diete, farmaci (come gli antiacidi), malattie o invecchiamento precoce. Questo include enzimi digestivi, acido cloridrico e acidi biliari necessari per una corretta digestione. Consuma i cibi ricchi di fibre solubili che favoriscono la crescita dei batteri buoni a scapito di quelli patogeni.

3. Ripristinare la funzionalità della flora batterica testinale

 Incrementare lo sviluppo di batteri benefici al fine di ripristinare un sano equilibrio di batteri buoni è essenziale. Ciò può essere ottenuto facendo l’Idroconterapia per ripristinare lo stato naturale delle pareti intestinali in modo che siano in grado di rigenerare i batteri benefici e sani.

4. Depurare l’intestino

Ancore una volta dobbiamo ribadire l’importanza di un lavaggio intestinale per poter depurare e disintossicare il colon.   Fornire le sostanze nutritive tipo zinco, omega 3, vitamina A, vitamina C, vitamina D e Aloe Vera, per lubrificare e depurare l’intestino è essenziale.

5. Relax

E’ molto importante rilassare il sistema nervoso, il diretto responsabile di funzioni quali riposo e digestione, questo può alleviare in modo efficace i sintomi, fino a  ripristinare e risolvere lo stato infiammatorio. Puoi iniziare con qualcosa di semplice, come l’ascolto di una meditazione guidata per diversi minuti al giorno, dedicando a questa pratica fino a 20 minuti due volte al giorno per ottenere un effetto terapeutico.

Esistono prove del fatto che siano i batteri intestinali ad aiutare a mantenere il contatto bidirezionale tra le componenti dell’asse cervello-intestino. In altre parole, lo stress modifica la flora batterica, ma è vero anche il contrario, ossia che i batteri dell’intestino possono avere un profondo effetto sull’asse cervello-intestino e possono modulare la motilità, la permeabilità e la sensibilità delle viscere. Questa comunicazione tra i batteri e l’asse nervoso cervello-intestino, avviene attraverso vari meccanismi: lo scambio di messaggi ormonali con le cellule della mucosa intestinale, la comunicazione con le cellule immunitarie, ma anche diretta comunicazione tra batteri e cellule del sistema nervoso enterico. Un sistema che è una rete inestricabile di oltre cinquecento milioni di neuroni concatenati tra loro e distribuiti per oltre nove metri lungo tutto l’apparato digerente. Fin quando non si inizia ad apprezzare questa relazione complessa, non saremo in grado di prevenire o curare efficacemente la depressione, destinata a diventare la seconda causa di disabilità entro il decennio.

Come società, siamo in grado di proteggere il microbioma (insieme del patrimonio genetico e delle interazioni ambientali della totalità dei microrganismi di un ambiente definito) dalla medicalizzazione della vita fin dalla nascita a cominciare dall’alimentazione infantile. E come individui, possiamo evitare antibiotici, antinfiammatori, cereali geneticamente modificati, cibi raffinati e inquinati. Interventi promettenti atti a combattere la depressione da una prospettiva intestinale includono probiotici, cibi fermentati, alto contenuto di grassi naturali, e  relax per favorire una digestione ottimale, niente più anti-infiammatori, farmaci insulino-sensibilizzanti e nessun farmaco antidepressivo!

Saper gestire lo stress è un processo di apprendimento che richiede un intera vita, ma qui ci sono alcuni suggerimenti per iniziare.

  • Impara a respirare correttamente. Ogni volta che ti senti ansioso, stressato o sopraffatto da ciò che sta accadendo, fai un respiro profondo e conta fino a cinque, trattieni il fiato per tre secondi, ed espira lentamente per altri otto secondi. Ripeti questo esercizio tre volte. Può essere utile farlo anche prima dei pasti.
  • Non incrementare lo stress mangiando in fretta.
  • Non consumare caffeina a stomaco vuoto, soprattutto la mattina. Aggiungi una fonte di grassi sani (come l’olio di cocco o burro chiarificato) o proteine (come polvere di collagene) alla tua colazione,  contribuirà a stabilizzare i picchi glicemici che rallentano il metabolismo.
  • Evita conversazioni troppo impegnative o accese prima di colazione.

 

Secondo la medicina tradizionale cinese e la medicina ayurvedica, il nucleo della vita, la chiave della salute dimora nel tratto gastrointestinale, dove risiede il 70-80% del sistema immunitario. Quindi prenditi cura della casa in cui vivi ORA… prima che sia troppo tardi.

L’origine del Parkinson: va cercata nell’intestino

Farshad Razazian
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La causa del morbo di Parkinson potrebbe non risiedere nel cervello, quanto nell’intestino. Alcuni batteri intestinali sembrano infatti giocare un ruolo chiave nell’accumulo di quelle proteine «deformi» che innescano la morte dei neuroni dopaminergici e la conseguente comparsa dei disordini motori.

 

Ad avanzare questa ipotesi è una nuova ricerca statunitense condotta da ricercatori del California Institute of Technology, pubblicata sulla rivista Cell. «Abbiamo scoperto per la prima volta un legame biologico tra la malattia di Parkinson e il microbioma intestinale. Più in generale, questa ricerca rivela che un disturbo neurodegenerativo può avere origine dall’intestino, non solo dal cervello come si pensava in precedenza. La scoperta che alcune modificazioni nel microbioma possono essere coinvolte nella malattia di Parkinson rappresenta un cambio di paradigma e apre nuove possibilità per il trattamento dei pazienti», ha commentato l’autore dello studio Sarkis Mazmanian del California Institute of Technology, già autore di numerosi studi internazionali sul microbioma.

 

Batteri che innescano la malattia

Da anni è nota l’influenza dei batteri intestinali in un crescente numero di disturbi che coinvolgono la sfera cognitiva, come ansia, depressione e disturbi dello spettro autistico. È inoltre noto che i pazienti colpiti da malattia di Parkinson hanno un quadro alterato del microbioma intestinale e tendono a soffrire di disturbi gastrointestinali già da diversi anni prima dell’insorgenza del morbo.

 

Alla luce di queste evidenze, Mazmanian e i colleghi del Caltech hanno preso in esame dei topi geneticamente modificati e portatori di una malattia neurodegenerativa simile al Parkinson e li hanno fatti crescere in un ambiente sterile, oppure in un ambiente a normale presenza di batteri.

 

Come risultato, i topi cresciuti in ambiente sterile mostravano meno deficit motori e un minor accumulo di aggregati proteici nel cervello correlati ai disturbi del movimento rispetto agli altri. Se sottoposti a trattamento antibiotico, inoltre, i topi ammalati mostravano un chiaro miglioramento delle abilità motorie, mentre i topi cresciuti in ambiente sterile mostravano un peggioramento dei sintomi quando erano sottoposti a trattamento a base di acidi grassi a catena corta (solitamente presenti in misura ridotta nei pazienti con malattia di Parkinson) o quando ricevevano un trapianto di feci provenienti da pazienti affetti da morbo di Parkinson.

 

Secondo i ricercatori, questi risultati presi insieme suggeriscono che i batteri intestinali possono favorire il peggioramento dei sintomi nei soggetti predisposti alla malattia, creando un ambiente favorevole all’accumulo cerebrale di proteine legate allo sviluppo del morbo di Parkinson.

 

Il futuro dei trattamenti

Lo studio potrebbe quindi aprire nuove importanti prospettive di cura contro la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa al mondo, anche attraverso l’utilizzo terapeutico di probiotici e prebiotici per alleviare i sintomi.

 

Il prossimo passo dei ricercatori sarà quello di identificare batteri «buoni» e «cattivi», e studiare target terapeutici verso cui indirizzare le nuove cure.

 

«Proprio come qualsiasi altro processo di scoperta di nuovi farmaci, portare questo lavoro innovativo dagli animali agli esseri umani richiederà anni – ha dichiarato Mazmanian. – Ma questo è un primo importante passo avanti verso il nostro obiettivo a lungo termine di sfruttare le profonde conoscenze che abbiamo acquisito sulla connessione intestino-cervello per aiutare ad alleggerire il peso clinico, economico e sociale della malattia di Parkinson»

l’idrocolonterapia e la flora batterica

Farshad Razazian
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Molti pensano che l’idrocolonterapia privi il colon della flora batterica. Ma ciò è falso.

Quando le pareti intestinali sono ostruite dalle scorie, il colon non riesce a produrre spontaneamente la flora batterica necessaria. I batteri eubiotici, cioè quelli amici, non riescono a vivere se le pareti intestinali sono intasate di vecchie feci. E’ necessario che il colon sia pulito perché si possa ricolonizzare.

Il dr. Philippe G. Besson, medico naturista, sostiene che non c’è nessun rischio di perturbare la flora batterica intestinale con l’idrocolonterapia. Afferma che lo scopo è proprio quello di eliminare al più presto quella flora che, anziché essere commensale e saprofita, è diventata con il tempo patogena. Il lavaggio intestinale elimina insieme alle scorie la flora di putrefazione.
L’effetto depurante dell’idrocolonterapia riduce la stagnazione e di conseguenza la proliferazione batterica e, come conseguenza, migliora la flora intestinale.
Durante l’idrocolonterapia, solo una parte della flora batterica viene evacuata. Molti bacilli restano ospiti delle villosità intestinali, ricolonizzando in qualche ora il colon.

Invece l’assunzione di antibiotici annienta tutti i bacilli del tratto gastro – intestinale per parecchi giorni, o settimane: questo farmaco insieme al “cattivo uccide anche il “buono”. Un antibiotico, quindi è molto più aggressivo nei confronti della flora batterica rispetto all’idrocolonterapia!

Anche quando l’equilibrio acido – alcalino si altera viene ostacolata la produzione della flora batterica.

L’idrocolonterapia invece migliora il bilanciamento acido – alcalino favorendo la crescita dei batteri amici e riducendo la proliferazione dei batteri patogeni.
Liberando le mucose intestinali dalle scorie, diventa quindi molto più facile mantenere l’equilibrio dell’ecosistema intestinale. Successivamente, un programma di alimentazione sana e naturale permette di ristabilire lattobacilli e germi non aggressivi nell’intestino.

Perché è importante pulire il colon?

Farshad Razazian
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Lo stile di vita moderno ha portato, come conseguenza, a problemi digestivi e ad una inadeguata eliminazione degli scarti, oltre ad un maggiore accumulo di tossine e sostanze dannose per il corpo.
Senza una dieta sana, esercizio fisico e, in generale senza uno stile di vita salutare, il nostro sistema digestivo ha difficoltà ad eliminare gli scarti che, a poco a poco, si depositano nel colon.
Il risultato è un accumulo di scorie nell’intestino crasso, accumulo che può arrivare a pesare da 2 ad 11 kg. Questo provoca la diffusione di batteri e tossine attraverso i capillari sanguigni della parete intestinale, l’intossicazione degli organi più importanti e, come conseguenza, problemi di salute cronici.
quindi è importante scegliere un metodo efficace sopratutto che sia una soluzione priva dei danni laterali ed effetti indesiderati.

l’idroterapia del colon è una terapia semplice ed efficace e sua volta senza alcun effetto indesiderato. il suo concetto antico lo rende uno strumento molto significativo per pulire intestino.

Come sapere se il nostro intestino è sporco?

Farshad Razazian
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Si intuisce che l’intestino è sporco quando cominciano a comparire alcuni sintomi tipici, tra cui:

.Pesantezza di stomaco
.Senso di fatica e bassa energia
.Gas e flatulenza
.Acidità e digestione lenta
.Eccesso di peso e desiderio continuo di cibo
.Allergia a determinati alimenti
.Mal di testa frequenti
.Disturbi del sonno
.Alito cattivo e secchezza della bocca
.Raffreddori frequenti e abbondante produzione di muco
.Disturbi della pelle come eruzioni, acne o secchezza
.Occhi arrossati e borse sotto gli occhi
.Caduta dei capelli

Come fare una pulizia del colon?
Per mantenere pulito il colon, è molto importante cambiare alcune abitudini di vita ed essere consapevoli che siamo noi stessi ad intossicare il nostro corpo con una cattiva alimentazione.

oltre questo il lavaggio intestinale è una terapia del tutto naturale che ci aiuta a pulire l’intestino e non solo.

Perché il colon è fondamentale per una buona salute?

Farshad Razazian
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Per comprendere l’importanza della Pulizia Intestinale, dovete pensare al vostro colon, come la stazione di gestione dei rifiuti del corpo. Tutte le cellule e i tessuti del corpo necessitano di due organi ben funzionanti, il Colon e il Fegato (organi principali per la Disintossicazione) i quali hanno il compito di purificare l’organismo dalle tossine.

Quando tutto funziona in modo efficiente, il colon è in grado non solo di gestire i rifiuti, ma anche di assorbire i nutrienti (come l’acqua, elettroliti e vitamine) dagli alimenti digeriti, per poi introdurli nell’organismo per essere utilizzati all’occorrenza.

In sostanza, è il colon a decidere cosa eliminare e quali sono le sostanze nutritive importanti da ridistribuire nell’organismo. Ecco perchè è importante che il colon sia funzionante al 100%.

Per effettuare la pulizia intestinale, ci sono delle terapie Naturali che ti possono aiutare a pulire il colon. La pulizia intestinale, oltre che a mantenere l’intestino in salute, aiuta anche perdere peso la dove è necessario.

“Il nostra cervello emotivo”

Farshad Razazian
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Sono tantissime le malattie che provocano disturbi all’apparato gastrointestinale, ma non sempre dietro un addome costantemente gonfio e affaticato c’è una patologia. Talvolta a provocare il problema c’è “solo”… la nostra psiche. Non a caso l’intestino viene definito anche il “secondo cervello”, ovvero un organo sensibilissimo che capta e reagisce ai nostri cambiamenti d’umore, al nostro livello di ansia e di stress, e che nelle persone particolarmente sensibili, ancor più se di sesso femminile e giovani, produce sintomi che sono un segnale da non sottovalutare. Certo, questi mal di pancia emotivi non sono gravi, non sono patologici ma… possono sempre diventarlo se non si affrontano le cause psicologiche che ne sono all’origine.
molte volte eliminando le tossine emotive che causano questi disturbi riusciamo a ritrovare il nostro benessere a livello gastrointestinale.
l’idrocolonterapia è sempre un’ ottima terapia per disintossicare il colon e sentirsi liberi da questi disturbi tra l’altro anche frequenti.

Il cervello addominale: ecco come le emozioni provocano disturbi digestivi e intestinali

Farshad Razazian
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Avete presente quando interiorizzate le emozioni, sensazioni e sentimenti così tanto da poterle sentire proprio con la pancia? Molti non sanno che nella pancia c’è un secondo cervello, quasi una copia di quello che abbiamo nella testa e che non serve solo alla digestione. Come il cervello della testa anche quello addominale produce sostanze psicoattive che influenzano gli stati d’animo, come la serotonina, la dopamina ma anche oppiacei antidolorifici e persino benzodiazepine.
In pratica, l’intestino si comporta come un secondo cervello (cervello emotivo) in grado di mandare segnali di stress in modo autonomo, condizionando la produzione dell’ormone del benessere, rilasciato proprio da quest’organo. Le discussioni in famiglia, la rabbia e le tensioni sul lavoro si accumulano proprio sull’addome, laddove, quando sei preoccupata, è subito possibile sentire lo stomaco che ‘tira’ o la pancia che si gonfia come un palloncino.

Correlazione tra stato emotivo e disturbi digestivi e intestinali

Farshad Razazian
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Ma come è possibile che una stitichezza ostinata, uno stomaco gonfio e dolorante che fatica a digerire anche il pasto più leggero possano essere conseguenza di uno stato emotivo alterato?

Consideriamo il funzionamento parallelo di questi due organi: intestino e cervello, che “dialogano” in modo molto più stretto di quanto possiamo immaginare. Infatti anche nell’intestino sono presenti cellule neuronali, seppur molte meno rispetto a quelle cerebrali, le quali, influenzate da fattori fisici e da stimoli di vario tipo, tra cui le emozioni interne, rilasciano ben il 95% della serotonina totale sprigionata dall’organismo.

La serotonina è proprio l’ormone che regola gli stati d’animo e le loro mutazioni, e le informazioni in esso presenti, vengono inviate direttamente al sistema limbico del cervello, che ha il compito di rielaborale. Quando le emozioni hanno un tratto negativo, e sono associate a stati di tensione e di ansia o di paura, allora il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina per gestire il surplus emotivo ma questo ha delle conseguenze sulla funzionalità dell’apparato digestivo.

Cosa succede?

Ciò che accade è che la muscolatura addominale si contrae provocando gonfiore, diarrea o stitichezza, crampi, senso di tensione, spasmi. Ma non è finita qui, infatti la tensione emotiva, lo stress, inducono una iper-secrezione di acido cloridrico da parte dello stomaco, cosa che può alla lunga provocare infiammazione delle mucose e quindi bruciori, gastrite, persino ulcere.

La muscolatura addominale contratta nella zona diaframmatica, infine (cosa di cui ci accorgiamo quando tendiamo, senza renderci contro, a stare in apnea anziché respirare profondamente “di pancia”), rallenta la digestione e crea la classica dispepsia.

E’ dunque molto importante, una volta che gli esami clinici e i test allergologici abbiano escluso un’origine patologica dei nostri disturbi gastrointestinali, cercare di lavorare sul nostro stato psicologico, abbassando i livelli di stress e trovando delle valvole di sfogo.

Le emozioni negative possono farci ammalare, ricordiamocelo!